Homo homini lupus
Mar. 20th, 2020 06:00 am![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
- Storia scritta per il COWT10;
- Beastars - Legoshi, Haru;
- Prompt: Homo homini lupus. - "L’uomo è un lupo per gli altri uomini." (Plauto);
- 903 parole;
Legoshi è un lupo grigio, un carnivoro di grandi dimensioni, ben più alto del normale per uno della sua specie. Ha una coda folta e una lunga serie di denti appuntiti e bianchi che guizzano tra la pelle tenera del muso ogni volta che parla o mangia o semplicemente sorride.
Legoshi ha la stazza importante dei carnivori e gli occhi grandi del predatore, gli artigli lunghi diversi centimetri e gli altri animali, soprattuto gli erbivori, lo vedono e ne sono spaventati.
È un lupo, è un carnivoro e le sue zanne sembrano fatte apposta per strappare, dilaniare, divorare la carne. Ha anche l’aria un po’ del teppista, con i vestiti sempre in disordine e la chiesa curva. Non ha l’aria amichevole o bonaria degli altri canidi ed è piuttosto insolito vederlo scodinzolare.
La prima cosa che nota, Haru, di Legoshi, sono i denti. E ne è tanto spaventata che il suo corpo reagisce istintivamente, le sue gambe hanno dei piccoli spasmi per convincerla a scappare ed è tutta presa da un brivido di terrore e cerca di farsi più piccola possibile.
Le tremano le mani, mentre mangiano insieme, tanto che mantenere la forchetta e portarsi il boccone alla bocca le è difficile e alla fine rinuncia. Legoshi non sembra notare le cosa e la guarda come se non sapesse se mangiarla o scoppiare a piangere.
Haru ha paura di lui e il tempo sembra dilatarsi mentre lei cerca una scusa per andare via.
Legoshi è così alto che Haru non riesce mai a guardarlo negli occhi e gli arriva a malapena alla cintola dei pantaloni e le sue orecchie gli sfiorano appena il petto. Haru è un coniglio nano olandese, dal pelo bianchissimo e la corporatura ancora più piccola del dovuto, anche per un membro della sua specie. È graziosa, con il musetto candido, il naso rosa e il corpo filiforme e tondeggiante nei punti giusti.
Legoshi la trova attraente e quando la vede non riesce a impedire alla sua coda di scodinzolare e alle sue ghiandole salivali di produrre saliva. Haru ha ancora paura di lui e si sente una preda, sa di essere potenzialmente morta ogni volta che lo incontra o che rimangono soli e le ginocchia le diventano ancora molli quanto lui la tocca o le sorride e le mostra tutta una fila di denti appuntiti.
Legoshi è alto, è davvero alto, e Haru non crede di aver mai visto un canide della sua stazza e alle volte fantastica, immaginando di essere lei alta come Legoshi e di poter guardare il mondo dall’alto.
Il lupo grigio, invece, è lui a guardare il mondo dalla sua altezza, dall’altezza di un piccolo coniglio. Quando sono insieme, Legoshi china la schiena, si curva e si abbassa per poter raggiungere Haru, per farle sentire che sono uguali, in qualche modo, per poterla guardare negli occhi e vedere quello che vede lei come lo vede lei.
- Le conigliette hanno gli occhi neri - farfuglia una volta il lupo, distogliendo immediatamente lo sguardo da quello del coniglio e Haru lo trova davvero strano e inquietante, ma si guarda bene dal dare forma ai propri pensieri - Non li avevo mai visti, gli occhi di una conigliette - continua Legoshi, in imbarazzo, tirandosi sù.
Haru fa il resto del tragitto verso casa cercando di ignorare la sensazione piacevole che ha provato nel realizzare che lei è il primo coniglio per cui il lupo si sia piegato.
I lupi non hanno nella loro società una buona nomea. Sono sempre visti come creature sfuggenti, pericolose e meschine e non è raro che diventino emarginati anche tra gli stessi canidi.
Legoshi ne è consapevole ed è stato preparato a questa cosa ancora prima di iniziare la scuola materna, da sua madre e da suo nonno, che di discriminazione se ne intendevano piuttosto bene.
Gli altri animali guardano i lupi con sospetto e si aspettano che facciano cose terribili, anche se nessuno di loro sa esattamente cosa. Quella diffidenza e avversione verso i membri della specie dei lupi è così vecchia da risalire a prima del conflitto tra Erbivori e Carnivori, a più di cento anni prima, e nessuno ha mai avuto davvero interesse a indagarne i motivi.
Legoshi ha accettato il suo stato con il pacato abbandono con cui si lascia cullare da tutte le cose che non può cambiare, imparando a dissimulare la propria forza e a farse apparire meno alto di quanto in realtà non sia. È un lupo tra le prede, che siano carnivori o erbivori, e il suo istinto lo guida.
Haru continua ad avere paura di lui, ma sempre di meno, e ogni volta che impara una cosa nuova su Legoshi, un pezzetto del suo terrore si sgretola e cade via.
Con il tempo, Haru impara a leggere nel comportamento di Legoshi, ad apprezzare i modi gentili e goffi, il modo frenetico e incontrollato in cui muove la coda quando la vede, gli artigli che le sfiorano il pelo quando la carezza, i denti appuntiti che divengono per lei un sorriso caro e desiderato.
Più passa il tempo, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, anno dopo anno, più il coniglio non vede più un lupo tra altri animali e Legoshi le diventa tanto caro e familiare che Haru non saprebbe dire che cosa prima di lui le facesse paura né saprebbe rispondere con immediata sicurezza qualora qualcuno le dovesse chiedere Legoshi che animale è?